Sunday, March 28, 2010

OndaRock on Locrian "Territories"

From: OndaRock

Locrian
Territories

Coadiuvati da Mark Solotroff (Bloodyminded, Anatomy of Habit) alla voce e al sintetizzatore, Blake Judd (Nachtmystium) alla chitarra, Bruce Lamont (Yakuza) al sax e Andrew Scherer (Velnias) alla batteria, Andre Foisy e Terence Hannum dimostrano, con “Territories”, di voler puntare ad un suono ancora più oscuro e “profondo”.

Sempre pregna di quell’angoscia cosmica figlia di una quotidiana desolazione, la loro musica è una miscela particolarmente originale di umori e tensioni disparate, giungendo anche in pieno territorio black-metal durante il piccolo cataclisma di “Procession Of Ancestral Brutalism”. Bisogna, comunque, rilevare che, in questo caso, sono pochi i momenti davvero esaltanti, con una prima parte che si lascia preferire ad una seconda un tantino troppo ripiegata su se stessa, per non dire “manierista”.

Così, se la tetra distesa sci-fi di “Ring Road” non fa altro che continuare a sviluppare le idee di “Between Barrows” (quest’ultima, impreziosita da gelide ferite di sax), la malinconia infinita di “Antediluvian Territory” e il pathos marziale di “The Columnless Arcade”, pur se fascinosi, non vanno a segno come vorrebbero o come dovrebbero. Si ripeschi, infatti, la lenta parata funerea di “Inverted Ruins” e non sarà difficile rendersi conto della qualità altalenante dell’opera.

Che "Territories" sia stato salutato, poi, come il momento culmine della loro ispirazione, dimostra quanto poco si siano ascoltati i lavori precedenti, cui vi consiglio vivamente di tornare.